Estrazioni dentarie in ortodonzia: perché si fanno e come migliorare il trattamento
L’estrazione dei denti in ortodonzia è un tema spesso fonte di dubbi e preoccupazioni. In realtà, in alcuni casi selezionati, rimuovere uno o più denti è essenziale per ottenere un allineamento corretto, migliorare la funzionalità masticatoria e valorizzare l’estetica del sorriso. Vediamo insieme quando è davvero necessaria, in cosa consiste e come può essere affrontata nel modo migliore.
Quando è necessaria un’estrazione in ortodonzia?
In ortodonzia, le estrazioni dentarie non sono mai un approccio “standard”, ma vengono valutate attentamente dopo una diagnosi personalizzata. I motivi principali possono includere:
1. Affollamento dentale severo
Se l’arcata non ha spazio sufficiente per ospitare tutti i denti in modo corretto, può essere necessario estrarre uno o più premolari per consentire l’allineamento.
2. Disarmonie scheletriche
In caso di discrepanze tra le dimensioni dell’osso mascellare e mandibolare, l’estrazione può aiutare a riequilibrare il profilo facciale senza ricorrere alla chirurgia ortognatica.
3. Malocclusioni complesse
Alcune malocclusioni, come la seconda classe scheletrica con protrusione dentale, possono richiedere spazio per il rientro degli incisivi: anche in questo caso, le estrazioni possono essere indicate.
4. Denti compromessi
Quando un dente è gravemente cariato, devitalizzato o affetto da parodontite avanzata, il suo sacrificio può rientrare nel piano ortodontico.
Quali denti si estraggono di solito?
Nella maggior parte dei casi ortodontici si estraggono i primi premolari (il quarto dente partendo dal centro), poiché sono strategicamente posizionati per creare spazio senza compromettere la funzione masticatoria.
In casi particolari, può essere necessario rimuovere molari del giudizio, canini inclusi o incisivi soprannumerari.
Estrazione dentale e apparecchio: che succede dopo?
Dopo l’estrazione, si procede con l’applicazione dell’apparecchio ortodontico (tradizionale o trasparente). Gli spazi lasciati dai denti estratti vengono progressivamente chiusi, fino a ottenere una perfetta armonia delle arcate.
Il trattamento può durare dai 18 ai 30 mesi, a seconda della complessità del caso.
Come migliorare il trattamento ortodontico con estrazione
Per rendere il trattamento più efficace e meno impattante per il paziente, è importante:
Affidarsi a uno specialista in ortodonzia
Solo l’ortodontista, con esami specifici (radiografie, impronte digitali, analisi cefalometrica), può valutare con precisione la necessità di estrazioni.
Utilizzare tecniche moderne e dispositivi avanzati
Apparecchi a bassa frizione, allineatori invisibili e mini viti ortodontiche possono ridurre i tempi e aumentare il comfort del paziente.
Mantenere una corretta igiene orale
Dopo l’estrazione e durante tutto il trattamento, è fondamentale prendersi cura di denti e gengive per evitare infiammazioni o carie.
Conclusione
Le estrazioni dentarie in ortodonzia non devono spaventare: sono uno strumento utile e sicuro, impiegato solo quando davvero necessario per migliorare l’equilibrio funzionale ed estetico del sorriso. Ogni trattamento è personalizzato e studiato nel dettaglio per offrire al paziente il massimo risultato con il minimo impatto.